Pensieri dedicati a Giacomo dai suoi amici

Questa è una raccolta di pensieri dedicati a Giacomo dalle persone che lo conoscevano.
Sono stati scritti il giorno delle esequie di Giacomo e nei giorni immediatamente successivi.

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Ieri c’era tutta quella gente...

ce n’era veramente tanta...
Non sono riuscito a salutarti per bene, non so perché, forse avrei dovuto lo stesso, ma volevo che fossimo solo noi due, Jack e Ciuff, solo noi come una volta, solo noi com’è stato fino alla fine del liceo.
Quando ti è successa questa brutta cosa, superata l’incredulità completa, ho iniziato a pensare al perché del nostro allontanamento, per un anno e mezzo non ci siamo visti, ci siamo sentiti ogni tanto, questo soprattutto perché abbiamo preso due strade diverse: siamo partiti insieme da Sasso, quasi a braccetto, sorreggendoci a vicenda, poi l’università, tu a Modena, io a Bologna, ma il legame era rimasto, questa è una mia convinzione, sono sicuro che è così.
Poi mi sono detto che è inutile provare rimorso per il tempo passato lontani, allora dopo l’incredulità e il rimorso finalmente sono arrivati i bei ricordi, perché è solo questo che devo fare per tenerti con me, ricordare: e allora mi ricordo te che mi vieni a chiamare in classe per andarci a fare un giro, mi ricordo te con lo zaino da inter-rail sempre in disordine, mi ricordo te che mi abbracci dopo una bomba di Myers, mi ricordo te che mi superi quando corriamo per non perdere il treno la mattina, e sono veramente tanti, mi riempiono la testa e ci vorrebbe un libro intero, mi ricordo i tuffi in Sardegna, i Green Day sul traghetto, mi ricordo te che fai la bandiera sul palo della luce al campetto, mi ricordo te che ti arrampichi fuori dal Louvre, mi ricordo le mattine a correre, mi ricorderò sempre di quando siamo scappati dal controllore dell’autobus, da solo non l’avrei mai fatto; sono talmente tanti che mi danno almeno un po’ di sollievo, sono sentimenti che vengono dal passato, la maggior parte di quelli che sono ricordi passati sono legati a te. E per il futuro? Per il futuro ho poche certezze, anzi in questo momento solamente una: sono sicuro che non mi scorderò mai di te, stai tranquillo, adesso piango scrivendo questo ma sono sicuro che presto riuscirò a ricordarti con gioia e felicità, come tutto il tempo che abbiamo trascorso insieme. Questa è una promessa, non ti dimenticherò mai e poi mai, ti ricorderò quando ascolterò Redemption Song, quando vedrò una gara di atletica, quando monterò una tenda, ma basterà semplicemente andare a Sasso e tutto ciò che vedrò mi ricorderà i bei momenti passati insieme a te.

Ciao dal tuo amicone Ciuff (Matteo).

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CATANIA 2002
Ci siamo conosciuti tanti anni fa, ci siamo frequentati solo 10 giorni “e ce la siamo spassata alla grande” giocando, scherzando e cantando attorno ad un bellissimo lago in Austria, non ci siamo mai più visti e non ci rivedremo mai più, ma questo non basterà a cancellare il ricordo di quei fantastici momenti!

Quelli del CSI!

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Giacomo ed io ci siamo conosciuti al campo d’atletica grazie al CSI.
D’esperienze vissute insieme ce ne sono tante: allenamenti, gare, feste del CSI…
Il ricordo però che più ho impresso nella memoria è di un casuale incontro sul treno per Sasso Marconi.
Sentito il mio nome mi sono voltata e davanti mi sono ritrovata un ometto con una buffa capigliatura in testa ed un immenso sorriso impresso sul viso: GIACOMO.
Non ci vedevamo da circa un anno. Dopo avermi salutato, con una disinvoltura senza pari ha iniziato a parlarmi della sua vita, degli studi, del salto con l’asta e della sua ragazza trasmettendo chiaramente quanto per lui erano importanti, quanto lo soddisfacevano e lo rendevano felice. Quanta carica, quanta energia nelle sue parole e il suo entusiasmo era davvero contagioso. Contagioso come il suo sorriso, perché quando penso a Giacomo mi viene voglia di ridere.

Emilia.

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Entravi in pista ad ogni gara sorridente e sornione come se nulla t’importasse, ma quando eri lì sapevi trasformarti.
Non è passato molto tempo da quando ti osservavo per il tuo buffo modo di correre e tu mi stuzzicavi perché ero troppo magra e concludevi con: “in fondo ti amo”.
Ricordati che in fondo anch’io ti voglio un sacco di bene.
Ciao,

Ilaria

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Era simpatico, solare, gioioso, espansivo.
I ricordi che abbiamo di lui sono legati al campo di allenamento dove lui ci prendeva in giro: a Lucia diceva che camminava e non marciava, per esempio. Confondeva i nostri nomi, li invertiva. Una cosa che mi ricordo è che camminava a testa in giù sulla pista, spesso.
I suoi capelli rasta, che apparivano così stravaganti, il suo modo di fare...
Portava la maglietta al contrario, una sopra l’altra, oppure i pantaloncini sopra i pantaloni della tuta.
Sempre con il sorriso sulle labbra. Ci incitava durante gli allenamenti o gare come si fa in un gruppo vero. In uno dei primi allenamenti che feci, mi portò a correre con altri ragazzi, alle Cave Reno, raccontandoci che lui lo faceva spesso. Ci buttavamo giù dalle montagne di ghiaia. Ci si divertiva. Una prima gara che fece facendo salto con l’asta era solo, continuava a saltare. L’unico partecipante. E alla fine l’hanno premiato.

Laura e Lucia

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Ci siamo conosciuti su un campo di atletica, siamo stati amici, compagni di squadra, non ti chiedo perché te ne sei andato, ma ti ringrazio per esserci stato, per aver condiviso gioie, momenti felici, lieti; perché eri sempre TU, con il tuo carattere allegro, festoso a farci divertire, a farci sorridere in qualsiasi situazione.
Ti voglio bene, e chi non te ne vuole, ridevi scherzavi ci prendevi in giro... facevi di tutto per rendere fantastiche, meravigliose le ore passate insieme. Non riuscirò a dimenticarti GIACOMO, saprò dire a me stessa che è stato un destino ingrato, saprò fingere di essere felice e allegra perché il ricordo del tuo volto, dei tuoi riccioli, del tuo sorriso non si spegnerà mai, rimarrà per sempre vivo nel mio cuore.

Chiaretta

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Giacomino, eri e rimani dentro me sinonimo di spontanea semplicità,
buffa simpatia,
spumeggiante allegria.

Nicola

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Mi sento strana...
Penso al suo sorriso, ad ogni volta che dopo mesi che non ci vedevamo sapeva sempre darti la voglia di scambiare due parole e di rivederlo.
Le cose capitano così in fretta e tu non ti accorgi che può sempre capitare a te o a chi conosci qualcosa che improvvisamente rompe il ritmo, il fluire delle cose.

Elisa

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La Sua indifferenza
alla nostra sorte
è il più chiaro segno
della Sua onnipotenza...

Così mi specchierò
in te.
E quante volte
mi assilla il futuro!
Quante sere avrò
ancora per leggere
le luci del tramonto?

Di te mi resta un pegno
di speranze, colte
in fallo da una legge
spesso brutale.
Conto
le nicchie dei ricordi:
resta il tuo ingenuo riso
e il tuo, e il mio viso.

Roberto

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Per tutte le volte che non abbiamo saputo apprezzare il dono della vita, la gioia di vivere il quotidiano. La partenza di Giacomo con la sua serenità il suo entusiasmo siano luce che illumina il nostro cammino.

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Non ci credo e non riesco ancora a crederci, il mio cuore è praticamente infranto. Ma com’è possibile?
Un ragazzo come te, sempre allegro, vivace, con una gran voglia di vivere, quasi invidiabile...
Io ti ho sempre ammirato per questo, avevo trovato in te l’amico ideale, con cui mi confidavo e consigliavo e così tu facevi con me... Non vedevo l’ora di arrivare in campo e allenarmi con te, parlare e ridere... Solo il fatto che tu sia andato a Modena per studiare mi ha rattristata, perché significava vederti solo in alcune occasioni, ma la nostra amicizia la sentivo forte e sentivo che sarebbe durata nonostante la lontananza. Mi mancherà soprattutto il nostro legame che si era formato, i tuoi consigli, la tua voglia di farcela in tutto che ho sempre invidiato... Giacomo, voglio cercare di affrontare la vita come facevi tu, sempre con il sorriso e con la grinta, perché è questo che mi hai trasmesso. Circa un mese fa mi sei venuto a trovare a casa perché anch’io ho avuto un incidente e quando ci siamo salutati c’eravamo promessi di rivederci ad una gara e di correre di nuovo insieme, come ai vecchi tempi... Ora in questa vita non è più possibile, ma voglio credere che verrà quel giorno tanto atteso perché ci rincontreremo, ne sono sicura. Voglio ricordarti così, l’atleta modello e l’amico migliore che abbia mai conosciuto.
Ti voglio bene.

Taty.

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16-03-2002
A Giacomo e a tutti noi.
Come l’evento di oggi, il Piccolo Principe si chiude con un addio e con una attesa e può portarci molto lontano, fino alle soglie di una teologia dell’uomo e della terra.
Per lui non esiste che un problema:
ridare agli esseri umani un significato spirituale, ridare un senso alla vita... perché ciò che dà un senso alla vita, dà un senso alla morte.
Antoine de Saint-Exupéry nel suo racconto della creazione, nato dall’impasto di stelle dice...
il mondo si è evoluto, trasformato fino ad essere in grado di comporre una cantata di Mozart, a far nascere un Dante, fino a soppesare nebulose e produrre coscienze. Ma vi sono molti nemici in agguato... molti nemici... la vita delle città per esempio, in cui ciascuno è ridotto a funzioni, offre esempi innumerevoli delle ferite inferte alla dignità, alla coscienza, alla grandezza destinale dell’essere umano. Per questo occorre che noi elaboriamo il concetto di una cittadella degli uomini... una cittadella futura. Qual è l’unico antidoto, l’unica arma e risorsa per risalire la china scesa, per abbattere i muri che imprigionano le coscienze, per inceppare i meccanismi delle macchine che stritolano i sentimenti, i desideri?
Nel luglio del ’43 così Antoine de Saint-Exupéry scrive in una lettera al generale X.
Non c’è che un problema, uno solo, scoprire che esiste una vita dello spirito che trascende l’intelligenza, la sola vita che soddisfi l’uomo. Questo va oltre il problema della vita religiosa che ne è solo una forma e che forse la vita religiosa conduca all’altra necessariamente.
E la vita dello spirito comincia là dove un essere è concepito al di sopra dei materiali che lo compongono. Bisogna assolutamente parlare agli uomini.
La sorpresa del tuo prematuro addio, Giacomo, parla a tutti noi un linguaggio universale.

Antonietta

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Sei tornato sui tuoi campi fra noi.
Non t'aspettavamo così presto.

Il nostro cuore è gonfio d'orgoglio per te:
orgoglio di essere tuoi amici e di avere vissuto assieme
corse, risa, salti, racconti, gare.
I bei giorni alle feste nazionali del CSI
alla staffetta Sasso Mare
al trekking sui monti e sul mare della Sardegna
al campo europeo dei giovani della Ficep.

E in un caldo giorno d'estate,
l'incontro con le canne di bambù
che ti hanno fiondato sempre più lontano
fra nuovi amici di studio e di sport
ai quali hai raccontato di noi
e dei giorni trascorsi assieme.

Quell'abitudine al volo ti ha riportato anzitempo
ma ora ti terremo per sempre,
dentro di noi.

Valerio

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Ho conosciuto 'Jack' agli universitari di
Cagliari l'anno scorso, poi l'ho rivisto durante
qualche manifestazione regionale. Non posso dire
che lo conoscessi bene, ma la sua scomparsa mi
lascia molto amareggiato.
Era una di quelle persone dalla simpatia spontanea,
con le quali ti senti a tuo agio fin dal primo
momento, un po' originale, con quella 'follia'
che ben compete a chi pratica la sua disciplina.
So che sembrano considerazioni scontate in queste
circostanze ma nel suo caso, ti assicuro, non sono
assolutamente inappropriate.
Per questo voglio unire la mia voce alle condoglianze
che il mondo dell'atletica rivolge ai familiari e
suoi più intimi amici.

Matteo Filippi

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Giacomo ora tu sei partito, ci hai lasciato, il dolore è grande e ci accompagnerà sempre, ma la certezza che tu troverai la strada per arrivare a noi con il tuo sorriso e la tua spontaneità sarà la nostra gioia.

Grazie all’amore che ve l’ha dato,
grazie per l’amore che oggi ci avete dato.

Paolo.

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E’ nel silenzio e nell’intimo di questa assenza che possiamo cercare la nostra risposta, una risposta che ci aiuti a diventare “come bambini” nel cuore e perché da parte del cuore non ci manchi mai nulla.

Marilena.

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Caro Giacomo, la tua vita su questa terra è stata molto breve, ti ricordo con tanto affetto, quando eri piccolo e frequentavi l’asilo con la tua faccina tonda e la tua testina ricciuta, ti voglio ricordare così ora che sei in Paradiso con Gesù e gli angeli il tuo mondo di luce che sarà per sempre.

La tua dada Maria.

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Cosa ci lascia Giacomo? Un immenso vuoto ed una parte di noi vola via con lui. Gli istanti belli, brutti o banali tutti compongono una parte del nostro cuore, e tutto se ne va, svanisce con lui. E di quello che era, della sua allegria, profondità, estroversione e sensibilità resta un frammento di puzzle che va a comporre gli istanti accumulati nel nostro cuore. E con la sua perdita ci sentiamo un po’ tutti più vicini alla morte. Ma forse non è vera morte... Una frase mi ha colpita: “Ci è piaciuto vederlo crescere”. E’ questo quello che ricordiamo, il fatto che ci abbia accompagnato in un pezzo del nostro cammino e che poi se ne sia andato lasciandoci con la tristezza, ma tanti tanti ricordi.
E gli vorremo per sempre bene, per sempre ci accompagnerà nel nostro cammino... Per sempre.

Chiara.

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“L’essenziale è invisibile agli occhi...”
Il Piccolo Principe è anche il mio libro preferito. Ora ogni volta che lo leggerò penserò a te e così sarà speciale come il vento fra il grano.

Lucia.

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Grazie Jack
Per tutte le volte che sei entrato nella nostra vita, per tutte le volte che hai voluto dire la tua, nonostante tutto e nonostante tutti.
Per tutte le volte che ci hai regalato un sorriso, che ci hai coinvolto con la tua energia, con quella tua impaziente voglia di vivere il domani. È difficile crederci, e lo sarà sempre, ogni volta che riguarderemo le foto di quei tre anni, le tue pose scomposte e fuori dagli schemi.
Porteremo in noi il ricordo di tre anni con te, senza un giorno uguale all’altro, sempre al limite del lecito, tanto che non ci sembrava più di essere a scuola.
Si potevano condividere i tuoi eccessi, si potevano contestare le tue idee, ma a una persona come te, non si poteva rimanere indifferenti.
Grazie perché sei stato un compagno di classe speciale e un amico indimenticabile.
Il tuo ricordo in noi porterà con sé un sorriso.
Ciao Jack

Glen, Barby, Daniela, Buch, Lara, Cotti, Zio, Gamborro, Ila, Jordan, Patty, Nick, Marika, Marta, Zia, Luca, Milly, Ros, Ieie, Chia, Paolone, Berto, Carlotta

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Un sorriso. Un sorriso stampato sul viso.
Gli occhi, anche loro non erano da meno.
Tutto sorrideva in te. Mai, mai ti ricordo
arrabbiato, triste, malinconico.
Eri sempre così, allegro, spensierato,
emanavi gioia da tutte le parti,
qualcosa di incontrollabile, incontenibile,
qualcosa che non si riusciva a frenare.
Era impossibile oscurare la luminosità che scaturiva in te.
Era come se avessi attorno un alone aulico.
Talmente carico di energia
che non potevi restare indifferente,
contagiavi, caspita se contagiavi
ed era inevitabile non essere contaminati.
Gioia. Trasmettevi gioia. Gioia a non finire,
non si poteva misurare,
era qualcosa che non trovava fine,
non aveva via di fuga
se non quella che permetteva
a questo etereo sentimento
d’innestarsi nell’animo altrui.
Il mio, fortunatamente,
ha avuto il piacere di questo incontro,
di partecipare a questa festa.
Già, perché tu sei festa: tutto ciò che reca
allegria, gioia e giubilo.
Jack, un grido, con la tua voce inconfondibile
tra tante.
Sì, mi ricordo un 10 agosto di qualche anno fa,
San Lorenzo, al buio, ai Prati di Mugnano
a guardare le stelle
sdraiati sull’erbetta umida della sera,
io su un lato della collina, tu su un altro,
a che distanza non lo so, so soltanto che...
... tra tante gente mi è bastato sentirti esclamare:
“Ecco, una stella!”
Interminabile
un’eco che ancora sento dentro,
è bastato questo per riconoscere la tua voce.
Eri proprio tu che a un mio grido: “JAAACK!”
Come tuo consueto risposi salutandomi
con l’entusiasmo che sempre ti ha contraddistinto.
Un entusiasmo che portavi con te,
faceva parte di te
e con la massima intensità
ti ha accompagnato nella vita di tutti i giorni.
E per gli anni trascorsi insieme sulle piste di atletica,
lì ti voglio ricordare,
con il vento che ti passava tra i capelli
esaltando quei riccioli scuri,
con quelle gambette che non stavan mai ferme,
in continuo movimento
e con l’asta in mano,
mentre ti preparavi per una rincorsa
che ti avrebbe portato lassù, in volo
libero com’eri,
libero come sei.
Può forse una distanza materiale
separarci davvero dagli amici?
Ciao Jack

Silvia

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“Ciao, sono Jack!”, disse Jack
“Ciao”, risposi io
“Senti Jack, ti è mai capitato di non riuscire in qualcosa?” chiesi io
“Certo” rispose
“Ma sai, quando ho un ostacolo davanti, di solito lo scavalco con un salto!” disse lui
“Hai ragione Jack” dissi “Ma a volte gli ostacoli non possono essere superati così!”
Jack allora mi fisso, e, con un sorriso: “Vuoi vedere?” disse
Dopo qualche secondo era già partito, e prima ancora che riuscissi ad alzare lo sguardo stava già spiccando il volo, piegato sull’asta come una molla, verso l’alto, al di là di un’invisibile parete d’aria, che solo pochi avevano il coraggio di superare

Jacopo

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Il tuo ultimo salto ti ha portato sopra le nuvole, ma sarai sempre nei miei pensieri

La tua voce si sente nel silenzio
I tuoi occhi vedono nel buio
Riparti per questo lungo viaggio che non avrà fine

I tuoi occhi rimarranno sempre nei miei, la tua voce continuerò a sentirla, tu sei vivo sempre nel mio cuore

Mirca

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Jack ora sei un angelo e quando sarò giù di morale non farò altro che pensare all’energia e alla serenità che eri capace di trasmettermi…
Sei stato e rimarrai dentro me una persona con una personalità stupenda…
Ti voglio bene Jack

Spino

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Mi tremano le mani e non trovo tante parole…
Se ti ricordi è difficile per me. Beh io un po’ di cose me le ricordo e molte tue esperienze le rivivo e le devo affrontare, poiché tanto tempo fa’ presi anch’io quella tua stessa strada, quella pista rossa con le linee bianche che segnano un altro cammino.
Tu che da lì su ora puoi vedere tutto più chiaro, avvertimi quando incontrerò degli ostacoli e insieme a tutte le altre persone che mi hanno voluto un po’ di bene, e che ora stanno su nel cielo, avvertimi perché io possa attaccarli con la gamba giusta.

Michela

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Grazie per
la forza
il coraggio la testimonianza
una preghiera per voi

Caro Giacomo, tu sei stato per me un grande amico, un vero amico. Per questo motivo ti prometto che resterai sempre nel mio cuore, e una parte del mio cuore mi ricorderà sempre che tu sei vicino a me in ogni momento
Ciao Jack, non ti dimenticherò mai

Il tuo amico Mariano

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È molto tempo che non frequentavo Giacomo e forse non l’ho frequentato molto, sono lontani i ricordi che lo riguardano.
Non è lontano però e probabilmente mi sarà sempre vicino il suo sorriso che ti avvolgeva e la sua gioia che accompagnava quelli che gli stavano vicino

Piero

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Una vita non è fatta di tempo…

Pietro

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Il ricordo più bello che in ogni occasione d’incontro con Giacomo è il suo sorriso e la dolcezza del suo sguardo. A distanza di anni dal gruppo di catechismo e post medie ogni volta che incontravamo Giacomo, lui si fermava a salutarci con tanto calore e sincerità
Vi abbracciamo e preghiamo con voi e per voi

Lorena e Andrea

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Guardo la tua foto Giacomo, e vedo un angelo, un ANGELO che sorride, un ANGELO che si commuove nel vedere la disperazione e il dolore di quanti sono rimasti quaggiù, un ANGELO che sorride, un Angelo che ci sorride!
Vorrei trovare le parole giuste per consolare la tua mamma, ma riesco a pensare solo ad una parola: ANGELO!
Sorridici sempre Giacomo!

Raffaella.

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Eri solare, avevi il raro e prezioso dono di far sorridere le persone intorno a te!
Un giorno con le tue parole mi hai fatto coraggio, mi hai rassicurato! Ti ringrazio per questo e il coraggio che hai saputo infondermi lo porterò sempre con me, mi aiuterà ad affrontare le cose brutte! Grazie Giacomo

Jack, dove sei ora non hai più pensieri. Cerca di essere sereno ed allegro come sempre. È così che ti voglio ricordare. Un giorno ci rivedremo e allora ricominceremo a ridere e divertirci come poco tempo fa. Fai il bravo e continua ad allenarti. Un abbraccio

Finita questa cerimonia, mi resta nel cuore un poco di tristezza, ma tutto il dolore che avevo sembra farsi minore vedendo tanta gente che mi ricorda bei momenti insieme. Con loro e con Giacomo ho vissuto momenti bellissimi e allegri, è proprio questo il sentimento che mi resta. Durante la cerimonia mi è venuto da pensare, volevo scrivere di un evento, di uno di quei momenti passati insieme. Mi è venuto in mente quello passato a Capraia per una uscita pasquale del CSI.
La sera tutti assieme ci siamo messi a giocare a “pizzico e non rido”; in cerchio bisognava pizzicare il compagno guardandolo negli occhi senza ridere.
Jack con la sua “r” strana ha dominato quel gioco perché oltre alle parole con la mimica facciale ispirava ilarità e eliminava sempre più gente. È con quella espressione che mi è sembrato di rivederlo oggi!! Mi diceva “scappo, vado e tu non piangere” con quello sguardo e quella “r” strana; ha vinto lui anche questa volta; però sono stato felice di averlo ricordato e salutato. Lui era come me e ora io cercherò di ricordarlo vivendo con spensieratezza, spontaneità e cocciutaggine come era suo solito. Avevamo caratteri simili e spesso da piccoli litigavamo, ma eravamo simili anche nello scordare dopo 5 minuti il motivo della nostra arrabbiatura e tornare a scherzare come se niente fosse. Poi con la crescita parlavamo sempre più spesso di cose futili e sia io che lui eravamo campioni in questo; trattavamo argomenti leggerissimi divertendoci. La scuola, i prof, lo sport, le donne. Negli ultimi tempi ci eravamo persi di vista ma sono certo che se ci fossimo rivisti avremmo fatto come al solito le battute più scontate e i discorsi più strampalati!
Beh ora vado GRAZIE DI ESSERCI STATO (non mi piacciono le frasi fatte però…)
Ciao Jack

Cesare

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Ciao Giacomo,
da sempre la tua caratteristica che più mi ha colpito è la tua semplicità, e il tuo sorriso.
Sono stato solo un compagno di allenamento ma non potrò mai dimenticare le nostre chiacchierate tra atletica e basket che finivano sempre in una grossa risata, che del resto a te nessuno poteva togliere dal tuo viso

Kako

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Caro Giacomo, ti ho insegnato un po’ a saltare con l’asta, tu mi hai regalato momenti bellissimi e tanta dolcezza. Ti ricordi quando ti dicevo: “giù le spalle, ti infilerai e salterai molto più in alto”. Ora la tua infilata, sono sicuro, ti ha portato molto in alto, in paradiso. Ciao Giacomo

Antonio Brandoli

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Ciao caro Giacomo
Forse negli ultimi tempi ci eravamo un po’ persi di vista, ma non mi scorderò mai delle partite a Risiko durante le vacanze di Natale, ne della memorabile sgridata che ci siamo presi per quella famosa gita in bici organizzata all’insaputa dei nostri genitori.
E dire che avevamo organizzato tutto nei minimi particolari.
Eravamo riusciti anche a far tacere un tuo anziano vicino di casa che ci aveva scoperti per caso. D’altronde ce la siamo proprio meritata: eravamo solo alle elementari!
La nostra prima acerba idea di libertà.
Abbiamo riso tanto quel giorno. E se ora ti penso e immagino di rivederti è proprio così che mi ritorni in mente: sempre sereno e col sorriso sulle labbra.
Voglio che tu sappia che quando affronterò le mie prove della vita, per quanto piccole possano essere in confronto ai tuoi salti di 4m e 20, mi ricorderò sempre di quel sorriso “profondo”.
Profondo perché sincero, partiva dal cuore. Profondo come quelle stelle che tu amavi tanto e dalle quali ora ci starai sicuramente guardando, assieme a tutti gli altri nostri angeli custodi

Beppe

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Rimarrai sempre tra noi con la tua allegria.

Il tuo amico Cristian.

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Giacomo sarà
sarà più che un ricordo
sarà più che una presenza
sarà il sorriso finché
saremo noi
Grazie di avercelo dato.

Carmela
Francesca

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ANNO 1995 CAMPO FICEP - AUSTRIA -
Eri geniale Jack, la tua voglia di comunicare superava ogni limite. In tutti i modi, in tutte le salse, tiravi fuori il tuo inglese strampalato. Non dimenticherò mai la tua voglia di gelato: “I WANT A GELAT” e nonostante tutto ti capivano.
Jack ma come fai ti chiedevo, ero sempre e continuamente colpita dalla tua voglia di relazionare con gli altri. Questa esperienza sportiva, come tutte le altre fatte insieme resteranno sempre nel mio cuore, nella mia mente e non le dimenticherò mai.
Sei grande Jack.

Silvia.

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Durante i preparativi di questa festa una frase mi girava sempre nella testa e ora, durante la TUA FESTA, più che mai
“STIAMO INSIEME E FACCIAMOLO BENE”
Questo è il solo modo per riuscire a tirare fuori amore da un cosa agli occhi così brutta.

Emilia

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Viviamo con forza e con gioia sapendo che la morte non spegne l’amore.
Grazie Giacomo, sei un grande!

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Credo che Giacomo ci stia insegnando una grande lezione... Nonostante tutto ciò che ci circonda, ci ha permesso di riunirci... E anche solo per un momento farci “riscoprire” la forza che l’amore ci ha trasmesso in questo momento.
Vale la pena di dimenticare questo grande sentimento? Credo sia questa la sua lezione...
Un abbraccio a Lele Gianna Eva.
Vi voglio bene.

Monica.

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Volavi così in alto che sei diventato una stella.

I bimbi della scuola di Pioppe.

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Per Giacomo
CHOKDEE
che in tailandese vuol dire
BUONA FORTUNA
per il tuo viaggio!
Ciao

Monica Diamanti

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Ciao Giacomo,
ancora non riesco a rendermi conto di ciò che sta succedendo...
O forse non me ne voglio rendere conto io.
Ti ricordi delle partite a scacchi durante la pausa pranzo? o di quelle a Passaparola, sui computer... sì, tanto vincevi sempre tu!
E io che continuavo a ripeterti “prima o poi ti batto!”
... ecco, ora, proprio in questo momento, avrei voglia di perdere un’altra partita, giocandola con te, mentre mi guardi e sorridi, come sempre, da sotto il tuo ciuffo di capelli ricci.
Ciao,

Maurizio.

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E’ stato un privilegio conoscerti, rimarrai sempre una bellissima parte di me.

Robby “UniMo”

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Per i genitori
Per come avete organizzato quest’ultimo saluto a Giacomo, per come avete parlato, ora capisco da cosa possa nascere una persona splendida come Giacomo, da due persone splendide come voi.
Un abbraccio.

Roberto Chiodi

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Queste parole durano solo un attimo, ma il tuo ricordo durerà per sempre...
Ciao Giacomo!

Manuela

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Era bello allenarlo anche nelle altre specialità... Io lo preparavo nel lungo e nel triplo per le gare di società, quando era ancora con noi F. Francia.
Mi divertivo, era buffo e buono.
Vi abbraccio.

Carlotta.

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16.03.2002
Ho conosciuto Giacomo bambino, sui campi di atletica, di basket, alle feste nazionali, ai trekking, nel CSI, anche lui è un pezzo della mia vita e oggi “la festa” mi ricorda quanto è importante tutto quello che è stato e quello che sarà, qua e altrove, sulle spiagge della Sardegna, di Capraia, di Potenza o semplicemente nell’aria nello spirito.
Un bacio grande.

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Uno sguardo simpatico
i tuoi “buffi” capelli rasta,
sul treno dicevi sempre
delle cose “forti”,
ti sedevi per terra a
studiare...
La tua semplicità
Ciao

Alberta e Lucia.

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L’ho conosciuto al campo d’atletica di Modena, ben presto iniziammo ad allenarci insieme, scherzavamo, ridevamo insieme, anche delle disavventure reciproche, ben presto la sua semplicità, e la sua gioia di vivere mi travolsero!
Quando stavo con lui non riuscivo ad essere triste, grazie per tutto quello che mi hai insegnato... la gioia di vivere.

Elisa.

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Un intero paese vicino al dolore dei tuoi genitori.
Solo alle persone migliori tocca questo privilegio.
Nei nostri pensieri sempre i tuoi genitori.

Una mamma.

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Il signore sceglie sempre le persone migliori.

Un papà.

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Siamo cresciuti insieme,
e anche se ci siamo persi di vista io non mi sono mai scordata della nostra infanzia insieme, non mi sono mai scordata di te... e ti prometto che non lo farò mai!
Sarai sempre nel mio cuore!
Ti voglio bene,

Valentina.

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Grazie Giacomo...
Grazie perché tu non vedevi un cappello...
Vedevi un boa che ha mangiato un elefante!
Non ti scorderò mai!!
Grazie, per tutto!

Marika

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Ciao Jack,
ti aspettiamo in mensa, alle 8:30 come sempre.
Non fare ritardo se no cominciamo a mangiare.
Lo sai!

Anto

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Ancora Grazie,
Piccolo Grande Principe...

Ciao Jack, in questi giorni mi sono tornati in mente i tanti momenti passati insieme a scuola e le tante serate in giro per la città...
Mi ricordo di tutte le volte che eravamo costretti a soffocare le risate per non farci sentire dai prof, a tutte le volte che mi prendevi in giro e a quella volta che ci siamo passati la traduzione di latino e per poco non ci siamo fatti beccare...
Mi ricordo quando in gita ti buttavi tra me e la Patty mentre facciamo le foto e di quando irrompevi nella nostra camera e parlavi, parlavi, parlavi...
Mi ricordo quando con la Patty venivate a trovarmi a casa e ce ne stavamo lì a ridere per le tue battute, per le tue canzoni improvvisate, per i tuoi mille balletti, per le tue acrobazie...
Mi ricordo tanti, tantissimi episodi che mi tornano in mente come tanti flash e che inevitabilmente mi fanno sorridere e che mi riportano per un attimo a scuola dove con te e con tutti gli altri abbiamo passato gli anni più spensierati della nostra vita. Jack, le cose da scrivere sarebbero tante ma quello che più mi preme è dirti un enorme “grazie” per la tua sfrenata simpatia, per la tua vitalità, per la tua allegria e spensieratezza e anche per la tua affettuosità che tante volte mi hanno fatto ridere e divertire. Ciao Jack, ti ricorderò sempre con
tanta simpatia e con tanto affetto,

- Elisa -

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GRAZ 1995 - SEMPRE
Trama di carne e storia
spezzata dall'asfalto,
specchio di questo tempo
buio insidioso e piatto.
Com'eri acerbo allora
in quel luogo adolescente.
Com'eri vago.
In quell'estate limpida e gioiosa
in quel sentiero che s'incrocia.
Cuore tra corpi. Corpo tra cuori.
Sorriso che si stampa
e levità d'umore.
La vita è vita e ricordo di vita.
Chi non ricorda muore
e non può amare.

Alessandro Salerno
e i soci della Giovaninsieme - Catania